lunedì 26 maggio 2008

Razza Partigiana



Ufficio per la valorizzazione della Memoria di Roma

La newsletter della Memoria

Questo ultimo numero della Newsletter della Memoria conclude il lavoro svolto negli ultimi cinque anni dall'Ufficio del Consigliere del Sindaco per la Memoria Storica. La data del 25 aprile con uno scritto di Luigi Stanziani su un protagonista poco conosciuto e molto significativo della nostra liberazione.

LA LIBERAZIONE - 4 Giugno 1944 Liberazione di Roma
25 Aprile1945, Liberazione del territorio italiano dai nazi-fascisti

Due date fondamentali nella storia della nostra città e del nostro paese. E' giusto e doveroso ricordarle sempre e comunque. Quest'anno vogliamo farlo attraverso la storia di Giorgio Marincola, nostro giovanissimo concittadino, unico italo-somalo decorato con medaglia d'oro al valor militare. Giorgio Marincola nasce a Mahaddei Uen (Somalia) nei pressi di Mogadiscio (capitale della Somalia, allora colonia italiana), il 23 settembre 1923 da Giuseppe, ufficiale di fanteria, e una donna del luogo, Ashkiro. Suo padre non sposò mai la madre perché le leggi razziali proibivano i matrimoni misti, obbligando molti militari italiani ad abbandonare le famiglie o a sottrarsi al controllo dello Stato italiano. Secondo il manuale del fascista "l'incrocio fra due razze è nocivo ad entrambe. Il prestigio di razza non si mantiene, se viene mischiato il sangue". Giorgio si trasferisce presto a Roma con il padre e con la sorella. La sua adolescenza di italo-africano non deve essere stata facile in un'epoca in cui, citando ancora il manuale: "il meticcio è un essere moralmente e fisicamente inferiore, facile vittima di gravi malattie e inclinato ai vizi più riprovevoli." Frequenta il liceo Umberto I, dove ha tra i professori Pilo Albertelli (al quale poi è stato intitolato il Liceo) che influenza profondamente lui e i suoi amici, fondando il Partito d'Azione nella capitale e organizzando la lotta partigiana, fino alla sua uccisione alle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944. Nel 1941 Giorgio si iscrive all'Università per specializzarsi in medicina tropicale e tornare in Somalia, ma non ha modo di concludere gli studi. È attivo nel Partito d'Azione, partecipando alla sfortunata difesa di Roma nel gruppo Giustizia e Libertà, inserito nella terza zona (Parioli-Nomentano-Salario). Le azioni sono quelle classiche: sabotaggio, propaganda, attacchi notturni alle truppe tedesche, trasporto di armi.
Si unisce poi alle formazioni partigiane operanti nel Viterbese. Il 4 giugno finalmente Roma è libera. Giorgio Marincola però decide di continuare la lotta al nord e si arruola, col grado di tenente, nella "Special Force" del Comando alleato. Nell'agosto 1944 viene paracadutato in Piemonte. Il "Tenente Giorgio" (utilizzerà anche gli pseudonimi di Marcuzio, Mercurio e Marino, dal cognome di uno zio col quale era cresciuto), organizza nel biellese azioni di sabotaggio e attacchi contro le forze nazifasciste. Rende preziosi servizi nel campo organizzativo e in quello informativo; partecipa a numerosi scontri a fuoco rimanendo anche ferito e dimostrando ferma decisione e notevole coraggio. È catturato dai tedeschi il 17 gennaio 1945, nei pressi di Zimone (BI), mentre ritorna da una missione a Milano per conto dell'organizzazione "Franchi". Portato a Biella presso Villa Schneider, "Marino" è costretto a parlare alla nazifascista "Radio Baita". Gli chiedono cosa sia per lui, africano, la patria. Nonostante le torture subite, risponde in modo esemplare. "Sento la patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica. La Patria non è identificabile con dittature simili a quella fascista. Patria significa libertà e giustizia per i popoli del mondo. Per questo combatto gli oppressori". Dopo una dura prigionia, liberato da una missione alleata, rifiuta di porsi in salvo attraverso la Svizzera e impugna ancora le armi, insieme ai partigiani trentini. Muore presso Castel di Fiemme (Tn) il 4 maggio 1945, cioè 10 giorni dopo la data che festeggiamo come Liberazione, scontrandosi con un reparto di SS in ritirata che, a Stramentizzo, attua l'ultima strage nazista in Italia (27 massacrati tra patrioti e civili inermi). La motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare, dice: "Giovane studente universitario, subito dopo l'armistizio partecipava alla lotta di Liberazione, molto distinguendosi nelle formazioni clandestine romane per decisione, per capacità, per ardimento".
Nel gennaio del 1946, l'Università di Roma ha conferito alla memoria di Giorgio Marincola la laurea ad honorem; aveva 22 anni.
Il Comune di Roma nel 2006, su proposta dell'ANCIS, ha individuato e delimitato a Cesano, tra Via Fosso degli Arcacci e Via Giuseppe Grecceva nel XX° Municipio, Via Giorgio Marincola.
Giovedì 26 giugno ore 20, presentazione di “Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola” edizioni Iacobelli (2008) con gli autori Carlo Costa e Lorenzo Teodonio. Il libro è una cronologia completa della breve vita di Giorgio. Gli autori sono andati alla ricerca negli archivi con un lavoro certosino di tutte le notizie che riguardavano Giorgio. E' una ricostruzione dell'ultima parte della sua vita e con i ricordi delle persone che lo avevano conosciuto.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Leggete tutti questo libro bellissimo, dove si narra della vita di un nostro fratello, che è nato eroe in Somalia, è vissuto da eroe ed è morto da eroe in Italia. Oggi, fosse vivo, di sicuro sarebbe ancora da qualche parte in Somalia a curare e salvare quante più vite possibili.Carissimo Giorgio tu che ci guardi da lassù dacci un pò del tuo coraggio. Viva gli italosomali. Ciao a tutti antonio murat

GIANNI MARI ha detto...

Sono d'accordo con Antonio. Sicuramente se Giorgio fosse vivo sarebbe stato la nostra voce, un autorevole voce.
Comunque sia, la sua prematura morte lo rende giovane ed eroico per sempre. Vivrà per sempre.
Prendiamo esempio dal suo coraggio e combattiamo a quanto credeva e combattiamo anche per noi. Viva gli italosomali e ciao a tutti da Gianni Mari

fem ha detto...

cia, sono una ragazza italo-somala-araba, il papa della mia nonna era mandato in somalia durante la guerra e cosi naque lei,...sono molto interessata in qst libro, qlcuno sa darmi dei informazioni?? miumiuccia@hotmail.com