giovedì 12 giugno 2008

Dopo l'Australia, il Canada chiede scusa ai nativi.

Lo Stato Canadese fa scuse con un discorso del premier in Parlamento, sono stati stanziati fondi per 2 miliardi di dollari da destinare a ex studenti e discendenti dei nativi. "Risarciremo abusi e violenze". Un'inchiesta scoprì che in oltre 100 istituti avvenivano soprusi fisici e sessuali con più di 150 mila vittime. I bimbi venivano tolti alle famiglie e costretti all'integrazione.
Dopo le storiche scuse australiane (http://youtube.com/watch?v=uERSO_9M75k) e le precedenti scuse del governo norvegese con una causa in corso presso il tribunale dei diritti umani per i cosidetti "figli di Hitler, ora si aggiungono anche le scuse canadesi. E' un risveglio della coscienza di Stati che si sono macchiati di crimini che incidono sui diritti fondamentali della persona (chiunque essa sia) e come tali non suscettibili di nessuna prescrizione perchè un atto di annientamento verso un altra persona è il peggior crimine che un uomo possa compiere e questi crimini, purtroppo, sono successi.
Frammenti di vite spezzate a cui oggi il governo del Canada, per bocca del Primo ministro Stephen Harper, chiederà ufficialmente scusa. Non solo. Per 90 mila di loro, tra cui figurano sopravvissuti e discendenti, riceveranno un risarcimento, 2 miliardi di dollari.
Il vento è cambiato e sta cambiando per molti Stati che hanno avuto questo comportamento.
In questa vicenda il cambio lo si intuisce dalla dichiarazione del ministro degli Affari Indiani, l'attuale, Chuck Strahl: "E' un rispettoso e sincero riconoscimento di un'estesa devastazione culturale, che ha compreso traumi fisici, abusi sessuali, e continua a perseguitare quelle generazioni anche oggi". L'atto ha seguito di pochi mesi quello del governo australiano nei confronti degli Aborigeni. Ma il Canada è andato più in là, e oltre alle scuse ufficiali ha aggiunto un risarcimento economico. A occuparsi del compenso sarà una commissione creata con parte dei 4,9 miliardi di dollari, cifra più alta della storia del Paese, raggiunta al termine di un accordo tra governo, confessioni religiose e rappresentanti indigeni, al termine di una class action promossa dai nativi. Riceveranno un risarcimento tutti gli studenti delle scuole incriminate, mentre un'ulteriore somma andrà alle vittime di abusi sessuali. A coordinare la commissione sarà Harry LaForme, primo e unico aborigeno a essere nominato giudice di Corte di Appello. LaForme viaggerà attraverso il Paese per ascoltare storie di studenti, insegnanti e testimoni e per educare i canadesi sul "lato oscuro della storia del Paese".
Le comunità indigene puntano il dito verso il programma di colonizzazione, non solo culturale, e lo ritengono alla radice degli alti tassi di suicidi e di dipendenze da droghe e alcool che affliggono le loro comunità. Nonostante le minoranze etniche siano trattate relativamente bene in Canada, rimangono la parte più povera e svantaggiata del Paese.
Stasera il Canada si fermerà. Maxi-schermi sono stati allestiti in molte città per seguire il discorso di riconciliazione del primo ministro. Il Parlamento fermerà tutti i lavori. C'è grossa attesa anche tra le associazioni dei nativi, che oggi sono più di un milione. Alcuni di loro, soprattutto Inuit (quelli che un tempo venivano chiamati eschimesi, termine oggi considerato dispregiativo) e Metis (discendenti di famiglie indiane incrociate con europei), protesteranno perché i risarcimenti vengano allargati alle persone escluse perché le loro scuole non fanno parte della "lista nera".
Fra non molto ne vedremo delle belle su questo argomento ......

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