martedì 23 dicembre 2008

Lettera aperta a problemi aperti.....

Salve, mi chiamo Federico Alberti, sono nato a Massaua (Eritrea) nel 1960 e sono Italoeritreo (di padre italiano e mamma eritrea). All'età di anni 10 circa ho perduto mio padre. In seguito a tale circostanza, è intervenuto il Governo italiano e sono stato messo in collegio a Massaua, poi ad Asmara ed infine portato in Italia. Sono stato rimpatriato in Italia nel settembre del 1972 come profugo dall'Eritrea. In Italia sono stato messo in collegio a Roma. Sono cresciuto in collegio fino all'età di anni 18, dopodichè ho dovuto trovare una sistemazione fuori dall' istituto. Ho conosciuto anch'io i disagi, le sofferenze ed i patimenti dell'essere stato strappato dalla propria madre e cresciuto in collegio, da solo. Vi sono tanti italoeritrei che hanno patito lo stesso trattamento. Ho letto nel sito dell'ANCIS che vi sono stati anche tanti italosomali in una situazione analoga. Per la quale giustamente, coraggiosamente e lodevolmente avete avanzato allo Stato italiano una proposta di riconoscimento del danno patito. Questo rende merito ad una comunità che è rimasta, comunque, compatta ed unita nel rivendicare i propri diritti. Noi italoeritrei, purtroppo, non siamo altrettanto coesi. Ed è l' unione che fa la forza...... e la differenza. Di questo, sinceramente, vi ammiro. Di quanto brevemente ho accennato vorrei parlare. Io come (immagino) altri italoeritrei, che si sono trovati in una situazione identica alla vostra, vorremmo, laddove sia possibile, unirci alla vostra battaglia. O perlomeno parlarne un po'. Ritengo sia fattibile che il Governo italiano rimedi, agli errori commessi a suo tempo, intervenendo nei confronti di tutti i soggetti interessati. Parliamone apertamente.
Auguro un Buon Natale e Felice Anno Nuovo, esteso alla vostre famiglie ed a tutti gli italosomali, italoeritrei e italoetiopi.
Federico Alberti

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